domenica 28 novembre 2010

Barbatrucco, gollonzo e altri neologismi

Scorrendo la lista di alcuni dei 1500 neologismi entrati nell'edizione 2011 dello Zingarelli sembra quasi fare un viaggio nel tempo e nella memoria.
Mi sarei aspettato che quasi tutti i termini fossero più o meno recenti. Invece non sono pochi quelli che sono in giro da molti anni, cha hanno fatto più "gavetta".
Basti pensare a parole come barbatrucco, pinocchietto, gollonzo.

Chi non ricorda infatti il tormentone "resta di stucco, è un barbatrucco"?
La formula ricorreva spesso nella serie francese di cartoni animati dei Barbapapà con il significato di "espediente ingegnoso, abile stratagemma".

Risale invece agli novanta la nascita di gollonzo ad opera della Gialappa's Band. Il gollonzo è un gol ridicolo, fortunoso.

Nella lista dei neologismi pare ce ne siano molti legati alle specialità gastronomiche regionali come la nduja calabrese, la cartellata pugliese e i friarielli napoletani.

Tra i più recenti si trova cinecocomero in opposizione ai cinepanettoni, le pellicole natalizie.

Non avevo mai sentito invece termini come tankini, apericena, fantasmini, alcopop.

Sempre in tema di parole, sulle pagine del Corriere in questi giorni si tiene il classico sondaggio per eleggere parola dell'anno 2010. In gara si trovano per esempio futuristi, triplete, vuvuzela, bunga bunga, iPad.

I futuristi in questione non sono ovviamente i seguaci delle idee di Marinetti ma i membri di un neonato partito politico. In luogo di futuristi mi è capitato di trovare anche fillini.

Io sceglierei due parole per l'anno 2010: vuvuzela per la prima metà e bunga bunga per la seconda.

Su quali ricadrebbe la vostra scelta?

lunedì 22 novembre 2010

Da oikein a OK

La settimana scorsa su Lessico e Nuvole viene segnalata una curiosa (e poco verosimile) versione finlandese sulle origini del termine OK.
Secondo tale versione il termine sarebbe stato esportato dagli emigrati finlandesi concentrati nel nord degli Stati Uniti agli inizi del XX secolo.
Gran parte delle fonti non accennano minimamente agli emigrati finlandesi e ne fanno risalire invece l'origine alla metà del XIX secolo.
L'avverbio oikein deriva da oikea (giusto, onesto, lecito, destro, diritto). Pare che il termine sia comune a molte lingue del gruppo linguistico ugrofinnico.
Già nel XVI secolo oikea veniva usato da Agricola con il significato opposto a sinistro, falso, errato.

mercoledì 10 novembre 2010

Opals, dink, nimby e le altre

Trovo interessante il processo di evoluzione del linguaggio. La genesi, lo sviluppo e talvolta il declino di una parola.
Negli anni ho notato un aumento di forme abbreviate, acronimi (prevalentemente inglesi) poi diventati parole indipendenti che vivono di vita propria tanto da perdere, apparentemente, ogni contatto con le origini.

Quella più datata che mi viene ora in mente è yuppie da Young Urban Professional con la quale a partire dagli anni '80 viene indicato un giovane professionista rampante.
Tra quelle che mi capita di leggere sempre più spesso ci sono SUV (Sport Utility Vehicle), nimby (Not In My Back Yard) e dink (Double Income No Kids).

Negli annunci di lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione è molto frequente l'uso del termine horeca (Hotel Restaurant Café oppure anche Catering).
Recentemente ho riscontrato anche l'uso della parola opals. Non si tratta in questo caso di pietre preziose né tanto meno del soprannome della nazionale di pallacanestro femminile australiana.
Opals è l'acronimo di Older People with Active Life Style, categoria di persone sempre più numerosa nei paesi occidentali.
Anche in finlandese è stato adottato il termine opals mutandolo in opalsi.

Quali parole nate da acronimi vi capita di leggere o usare più spesso?

venerdì 5 novembre 2010

Svedese facile

Non conosco lo svedese e quindi non saprei dire se sia una lingua facile o meno da imparare.
In rete ho trovato un paio di bei video che presentano con umorismo alcune curiosità della lingua svedese. I video sono per un pubblico americano pertanto sono in inglese.



Se vi è piaciuto passate alla seconda lezione.