venerdì 7 giugno 2013

Le nebbie del crai

 "In questa landa atemporale, il dialetto possiede delle misure del tempo più  ricche che quelle di alcuna lingua; di là da quell'immobile, eterno crai, ogni  giorno del futuro ha  un suo proprio nome. Crai è domani, e sempre; ma il giorno dopo domani è pescrai e il giorno dopo ancora è  pescrille; poi viene pescruflo, e poi maruflo e maruflone; ed il settimo giorno è maruflicchio. Ma questa esattezza di termini ha più che altro un valore di ironia. Queste parole non si usano tanto per indicare questo o quel giorno, ma piuttosto tutte insieme come un elenco, e il loro stesso suono è grottesco: sono come una riprova  della inutilità di voler distinguere nelle eterne nebbie del crai."

Tratto da 'Cristo si è fermato a Eboli' di Carlo Levi (1945).

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