Si fa risalire l'espressione "lasciare le noci" all'epoca degli antichi romani ("relinque nuces"). Durante la celebrazione delle nozze lo sposo lanciava delle noci come metafora dell'abbandono dell'infanzia per entrare nell'età adulta. Il lancio delle noci da parte dello sposo era fortemente sollecitato dai bambini presenti che poi le raccoglievano con tanti schiamazzi. Le noci erano usate nei giochi dei bambini in alternativa alle biglie.
Quando un giovane lascia le noci passa dunque dalla spensieratezza e alla leggerezza tipica dell'infanzia all'età della raggione, alla maturità.
Secondo Plinio le noci sono erano nelle cerimonie nuziali perchè dotate di un doppio rivestimento, il guscio e il mallo, e pertanto simbolo di una unione solida e duratura.
Altre fonti riportano che il lancio dello noci ai bambini rappresentava un gesto di buon augurio per la novella sposa che entrava nella casa del marito. Si è ipotizzato anche che il rituale fosse un augurio di prosperità e fecondità per la nuova coppia di sposini.
Ancora oggi oltre al riso si lanciano agli sposi confetti e caramelle. Con lo stesso entusiasmo e gioiosa confusione di secoli fa i bambini presenti si precipitano a raccorglierli.
Quando un giovane lascia le noci passa dunque dalla spensieratezza e alla leggerezza tipica dell'infanzia all'età della raggione, alla maturità.
Secondo Plinio le noci sono erano nelle cerimonie nuziali perchè dotate di un doppio rivestimento, il guscio e il mallo, e pertanto simbolo di una unione solida e duratura.
Altre fonti riportano che il lancio dello noci ai bambini rappresentava un gesto di buon augurio per la novella sposa che entrava nella casa del marito. Si è ipotizzato anche che il rituale fosse un augurio di prosperità e fecondità per la nuova coppia di sposini.
Ancora oggi oltre al riso si lanciano agli sposi confetti e caramelle. Con lo stesso entusiasmo e gioiosa confusione di secoli fa i bambini presenti si precipitano a raccorglierli.
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