Mi è capitato tra le mani una copia di "In other words" che l'autore Christopher Moore definisce come una guida alle parole straniere più intriganti indirizzata agli amanti delle lingue.
Sullo stesso tema anni fa è stato pubblicato da Adam Jacot de Boinod anche "The meaning of tingo".
Come misurare il livello di interesse o il fascino esercitato da una parola? Possono delle parole nella propria lingua o in lingue straniere definite oggettivamente intriganti?
Personalmente trovo interessante una parola o una espressione quando non hanno un traducente immediato in altre lingue rappresentando un punto di vista privilegiato alle usanze e alle tradizioni del paese alla cui lingua la locuzione appartiene.
Una parola intrigante costituisce quasi una stele di Rosetta che ci fornisce la possibilità di decifrare trascurabili sfumature o profonde discrepanze di altre culture, i mezzi per interpretarle e coglierne gli aspetti più intimi e meno percettibili.
Non sempre però il fascino di una parola sta nella sua intraducibilità. Spesso la frequenza d'uso , l'abuso e il tempo influenzano la capacità di seduzione decretandone una folgorante popolarità oppure un profondo oblio.
Trovate su questa pagina una selezione di quelle presentate nel libro di Moore.
La sezione del libro dedicata alle parole italiane comincia con la citazione del celebre "M'illumino d'immenso" di Ungaretti. Negli ultimi anni il verso è stato per esempio parafrasato in "M'illumino di meno" per una iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione e risparmio energetico.
Altre termini e frasi idiomatiche italiane scelte da Moore sono: ristretto, castrato, attaccabottone, magari, caso mai, mettere in piazza.
Se dovessi elencare su due piedi alcune parole italiane interessanti direi: scarica barile, benaltrismo, cazzeggiare, cornuto, pasticcio, allegria, bimbominchia, pomicione, espresso, inciucio, uva, chiacchierare, cerchiobottismo.
Restando in tema segnalerei Tre minuti una parola, la nuova video rubrica di Bebbe Severgnini.
Quando una parole è interessante? Quali parole italiane ritenete trovate interessanti?
Sullo stesso tema anni fa è stato pubblicato da Adam Jacot de Boinod anche "The meaning of tingo".
Come misurare il livello di interesse o il fascino esercitato da una parola? Possono delle parole nella propria lingua o in lingue straniere definite oggettivamente intriganti?
Personalmente trovo interessante una parola o una espressione quando non hanno un traducente immediato in altre lingue rappresentando un punto di vista privilegiato alle usanze e alle tradizioni del paese alla cui lingua la locuzione appartiene.
Una parola intrigante costituisce quasi una stele di Rosetta che ci fornisce la possibilità di decifrare trascurabili sfumature o profonde discrepanze di altre culture, i mezzi per interpretarle e coglierne gli aspetti più intimi e meno percettibili.
Non sempre però il fascino di una parola sta nella sua intraducibilità. Spesso la frequenza d'uso , l'abuso e il tempo influenzano la capacità di seduzione decretandone una folgorante popolarità oppure un profondo oblio.
Trovate su questa pagina una selezione di quelle presentate nel libro di Moore.
La sezione del libro dedicata alle parole italiane comincia con la citazione del celebre "M'illumino d'immenso" di Ungaretti. Negli ultimi anni il verso è stato per esempio parafrasato in "M'illumino di meno" per una iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione e risparmio energetico.
Altre termini e frasi idiomatiche italiane scelte da Moore sono: ristretto, castrato, attaccabottone, magari, caso mai, mettere in piazza.
Se dovessi elencare su due piedi alcune parole italiane interessanti direi: scarica barile, benaltrismo, cazzeggiare, cornuto, pasticcio, allegria, bimbominchia, pomicione, espresso, inciucio, uva, chiacchierare, cerchiobottismo.
Restando in tema segnalerei Tre minuti una parola, la nuova video rubrica di Bebbe Severgnini.
Quando una parole è interessante? Quali parole italiane ritenete trovate interessanti?
Per la sua etimologia mi divertiva molto una parola usata qualche anno fa ma poi caduta rapidamente nel dimenticatoio, prezzemolina (forse sta scomparendo perché ha connotazioni un po' troppo "innocenti" per descrivere le protagoniste di certe cronache recenti?!?).
RispondiEliminaDefinizione dal dizionario Zingarelli:
prezzemolìno
[dim. di prezzemolo, con riferimento all'espressione ‘essere come il prezzemolo’ ☼ 1997]
s. m. (f. -a)
● (scherz.) Chi si intrufola ovunque, è presente dappertutto: una prezzemolina delle trasmissioni televisive.
@ Licia: ricordo molto bene la parola "prezzemolina". Mi sembra che venisse utilizzata maggiormente nella versione femminile (almeno per le apparizioni televisive). Ricordo anche l'espressione "prezzemolo ogni minestra".
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