In una novella di Vittorio Imbriani mi è capitato di leggere una frase curiosa, un gioco di rime e assonanze inusuale: "un cielo senza pacchiare e pecchiare e picchiarsi, era, a parer suo, una catapecchia".
Sfogliando qualche dizionario è venuto fuori che pecchiare significa 'succhiare come una pecchia' ovvero come un'ape. Quindi, per estensione, bere molto, a dismisura, tracannare. Da pecchia immagino derivi anche pecchione, detto anche fuco, il maschio dell'ape domestica.
Chissà quante bevute di polline si saranno fatti la pecchia Maia e il suo amico pecchione Willi.
In toscano la parola pecchia indica anche la sottile membrana che si trova sotto la buccia della castagna.
A parte alcuni verbi e qualche altro sostantivo, non sono molti i vocaboli che terminano in '-ecchia'. Molti di questi sono ormai in disuso o limitati a contesti specialistici.
Ecco un elenco:
- busecchia
- checchia
- fetecchia
- forfecchia
- grecchia
- manecchia
- petecchia,
- rubecchia
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